Prestito Partecipativo: definizione, scritture contabili, come averlo con le migliori banche

In questa pagina ci occupiamo del prestito partecipativo, una forma di finanziamento che può essere molto utile e conveniente. Daremo una definizione precisa di prestito partecipativo per scoprire a chi è rivolto e quali sono i requisiti richiesti. Infine come averlo con le migliori banche e cosa riportare nelle scritture contabili.

Prestito Partecipativo: definizione, a chi è rivolto, requisiti e garanzie richieste

Se siete su questa pagina è perché avete sentito parlare del prestito partecipativo. Effettivamente si tratta di una forma di finanziamento molto comune al giorno d’oggi, ed il motivo va ricercato nei numerosi vantaggi di questo prodotto. All’interno di questo articolo ovviamente analizzeremo nel dettaglio proprio questi vantaggi, tuttavia innanzitutto è bene dare una definizione precisa di prestito partecipativo. Si tratta di una forma di prestito rivolta alle imprese e alle società che operano in diversi settori dell’economia. In particolare il prestito partecipativo si rivolge alle Piccole e Medie Imprese che siano intenzionate ad effettuare un certo investimento. Spesso si tratta di operazioni volte ad innovare la propria società in modo da aumentarne gli utili in futuro. Come sappiamo queste operazioni hanno costi non indifferenti, e proprio per questo motivo è utile ricorrere al prestito partecipativo.

Le caratteristiche principali del prestito partecipativo comprendono innanzitutto quella di essere un finanziamento a medio o lungo termine. La durata che può essere fissata varia ovviamente in base alla banca alla quale ci si rivolge, tuttavia in generale va dai 4 anni ai 6 anni. Si tratta dunque di una durata piuttosto elevata, anche perché stiamo parlando di una forma di finanziamento che permette alla società di ricevere una somma di denaro anche molto alta. Tramite il prestito partecipativo è infatti possibile finanziare il 100% delle spese relative all’investimento che si vuole effettuare. Dunque si ha la possibilità aumentare il capitale di rischio dell’azienda grazie a questo prestito. Un aspetto molto importante del prestito partecipativo riguarda il fatto che gli “attori” che entrano in gioco sono tre e non due come accade solitamente per le altre forme di prestito. Oltre all’impresa che è alla ricerca di un prestito e alla banca che lo eroga, un ruolo fondamentale viene svolto dai soci dell’impresa stessa.

Il ruolo dei soci è fondamentale in quanto fungono da coobbligati nella richiesta del prestito partecipativo. I soci sono coloro che posseggono le azioni o comunque il capitale sociale dell’impresa. Una delle caratteristiche fondamentali del prestito partecipativo è che non si tratta di un prestito bancario che viene direttamente erogato all’impresa. Sono infatti proprio i soci ad impegnarsi ad aumentare la capitalizzazione dell’impresa. Il capitale conferito dai soci solitamente è proprio pari all’importo erogato dalla banca, tuttavia in alcuni casi può essere anche solamente una parte della somma di denaro complessiva. Un altro aspetto fondamentale è che il conferimento del capitale può essere anche dilazionato lungo la durata del prestito partecipativo. Come viene aumentata la capitalizzazione dell’impresa? È possibile farlo in diversi modi: ad esempio i soci possono offrire un finanziamento in conto capitale, oppure attraverso l’aumento del capitale in senso stretto. Infine, i soci possono scegliere di rinunciare al prelievo degli utili dell’impresa.

Per quanto riguarda i requisiti e le garanzie richieste, queste variano leggermente in base alla banca alla quale ci si rivolge. In particolare, trattandosi di un prestito rivolto appunto alle piccole e medie imprese, tra i requisiti ci sono tutti quelli relativi al bilancio dell’azienda che deve rientrare nei parametri che definiscono le PMI. Ovviamente è necessario che l’impresa abbia sede in Italia. Le garanzie richieste possono invece essere di diverso tipo. Il prestito partecipativo può essere richiesto tramite la presentazione di garanzie reali da parte dell’impresa ma anche di garanzie personali da parte dei soci. Anche da questo punto di vista dunque si può notare l’importanza dei soci nei prestiti partecipativi.

Quali sono i vantaggi del Prestito Partecipativo: perché sceglierlo?

Dopo aver dato una definizione complessiva di prestito partecipativo ed aver visto a chi si rivolge questo prodotto, vediamo quali sono i vantaggi per le imprese che scelgono questa forma di finanziamento. Alcuni vantaggi vanno ricercati proprio nella definizione di prestito partecipativo. Rispetto ad altre forme di prestiti per le imprese infatti non ci sono particolari vincoli che riguardano le spese ammissibili. Spesso infatti ci sono delle spese ben precise che possono essere affrontate con i soldi che ci vengono erogati. Come abbiamo visto in questo caso il finanziamento dovrà essere utilizzato per lo sviluppo ed il rinnovamento dell’impresa, tuttavia non ci sono delle aree di investimento ben precise. In particolare questo è possibile grazie al fatto che sono i soci ad impegnarsi a realizzare un conferimento di capitale. In questo senso dunque si può dire che uno dei vantaggi del prestito partecipativo è quello di ottimizzare al massimo le risorse finanziarie disponibili, proprio grazie al contributo non solo della banca che eroga il finanziamento ma anche dei soci dell’impresa.

Quando si valutano i vantaggi di una particolare forma di finanziamento, l’aspetto principale da considerare è quello della convenienza, che si traduce in una valutazione dei tassi d’interesse applicati. Il prestito partecipativo ha proprio nella definizione dei tassi d’interesse uno dei punti fondamentali per i quali può essere vantaggioso scegliere questo prodotto. Gli interessi che dovranno essere pagati dipenderanno infatti dall’andamento aziendale. Quest’ultimo verrà valutato sulla base di parametri che verranno definiti dalla banca al momento della richiesta di prestito partecipativo. L’idea alla base è comunque molto semplice: nel caso in cui l’impresa finanziata abbia una buona redditività e dunque ottenga buoni profitti, il tasso d’interesse applicato sarà più elevato, mentre in caso contrario il tasso d’interesse sarà più basso.

In un certo senso dunque la banca che eroga un prestito partecipativo decide di scommettere sull’impresa che va a finanziare, in quanto nel caso in cui l’impresa abbia buoni profitti ne beneficerà proprio la banca. Dal punto di vista dell’impresa questo è senza dubbio uno dei vantaggi principali dei prestiti partecipativi. Infatti con questa definizione dei tassi d’interesse si ha la possibilità di limitare i costi nel caso in cui gli affari non vadano come si sperava, mentre nel caso in cui tutto vada per il verso giusto non sarà un grosso problema affrontare tassi d’interesse più elevati. In questo senso è comunque bene specificare che al momento della definizione del contratto di prestito partecipativo vengono fissati un tasso d’interesse minimo ed un tasso d’interesse massimo, che saranno le “barriere” oltre le quali non potrà andare il tasso d’interesse che verrà effettivamente applicato.

Come ricevere un Prestito Partecipativo con le migliori banche

Nel caso in cui siate interessati a ricevere un prestito partecipativo, è importante sapere come richiedere questa forma di finanziamento alle principali banche. Le modalità di richiesta possono variare leggermente in base alla compagnia alla quale decidete di rivolgervi. Possiamo comunque presentarvi una visione generale che può esservi utile per ricevere un prestito partecipativo con le migliori banche e finanziarie. Per quanto riguarda l’importo richiedibile, questo solitamente sarà pari all’intero importo necessario per affrontare gli investimenti programmati in precedenza. Molto importante al momento della richiesta di finanziamento è l’impegno che viene assunto dai soci. Come abbiamo già detto in precedenza questi ultimi svolgono un ruolo fondamentale nella richiesta di prestito partecipativo, perciò proprio dai soci può dipendere l’accettazione o meno della richiesta di finanziamento ed allo stesso tempo anche l’importo che potrà essere ricevuto dall’impresa.

Fatta questa premessa, vediamo qual è la documentazione che si dovrà presentare alle migliori banche per ricevere un prestito partecipativo. Innanzitutto è importante che l’impresa abbia diritto a questo tipo di finanziamento, perciò è necessario presentare il certificato che attesti l’iscrizione alla Camera di Commercio. Inoltre è necessario presentare l’elenco degli affidamenti bancari con i relativi utilizzi, unito al bilancio dell’azienda relativo agli ultimi due esercizi. Le migliori banche sono assolutamente disposte ad erogare i prestiti partecipativi, anche perché come abbiamo visto si tratta di una forma di finanziamento che può essere particolarmente redditizia per la banca stessa. D’altra parte è importante per qualsiasi istituto di credito valutare i rischi del proprio investimento, e per fare ciò è indispensabile verificare lo “stato di salute” dell’impresa che sta richiedendo il finanziamento.

Per ricevere un prestito partecipativo presso le migliori banche è necessario presentare una relazione nella quale viene descritta l’attività dell’impresa, alla quale va aggiunto anche un dettagliato programma di attività previsto. Sempre per quanto riguarda il programma di attività che si intende attuare, nella documentazione da presentare alla banca rientra anche il conto economico di previsione a regime, in seguito alla realizzazione del programma stesso. Infine per poter ricevere il prestito partecipativo dalle migliori banche è necessario versare in anticipo un acconto delle spese di istruttoria. Un aspetto che è bene precisare è infine quello relativo ai tempi di erogazione. In questo senso va detto che i prestiti partecipativi non rientrano nella categoria dei prestiti veloci, in quanto ci sono diversi aspetti burocratici da gestire. In ogni caso si tratta di un’ottima soluzione per le imprese che siano alla ricerca di un finanziamento.

Prestito Partecipativo e Scritture Contabili: cosa bisogna riportare

Per concludere la nostra recensione dei prestiti partecipativi è importante affrontare un ultimo aspetto, che è quello delle scritture contabili. Per capire perché le scritture contabili sono collegate con i prestiti partecipativi è bene dare un’occhiata alla definizione di scrittura contabile. Molto semplicemente si tratta di documenti che rappresentano i movimenti economici e/o finanziari di un’azienda. Le scritture contabili dunque sono lo strumento fondamentale grazie al quale è possibile evidenziare l’andamento di gestione dell’azienda stessa. Da qui dunque deriva l’importante collegamento che c’è tra il prestito partecipativo e le scritture contabili.

Nel caso in cui un’impresa riceva un prestito partecipativo, stiamo parlando senza dubbio di un movimento di denaro importante per l’impresa stessa. Di conseguenza è importante sottolineare che il prestito partecipativo dovrà essere riportato nelle scritture contabili. È molto importante che tale operazione venga effettuata con precisione e che vengano riportati tutti i dettagli del prestito stesso. Il codice civile italiano stabilisce infatti l’obbligatorietà delle scritture contabili. Sottolineiamo dunque che è molto importante riportare con precisione nelle scritture contabili i movimenti relativi al prestito partecipativo, così come tutte le operazioni della propria azienda. Questo anche perché, nel malaugurato caso di fallimento dell’impresa, la mancata o anche solo disordinata tenuta della contabilità costituisce a tutti gli effetti un reato, che sarà quello di bancarotta fraudolenta o di bancarotta semplice.

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