Contratto di prestito personale: come funziona, cosa si firma e quali rischi si corrono

Un approfondimento riguardo il contratto di prestito personale, in modo da fornirvi tutte le informazioni utili a riguardo. Scopriamo come funziona il contratto, con tutti i dettagli legali ad esso connessi. È importante sapere cosa si firma al fine di essere consapevoli soprattutto su quali rischi si corrono quando si accettano le condizioni di un qualsiasi prestito personale.

Contratto di prestito personale: come funziona, dettagli legali Prestatore e Richiedente

Nelle nostre pagine abbiamo recensito numerose tipologie di prestiti personali ed altre forme di finanziamento che ci permettono di realizzare i nostri progetti. Quando si valuta un prestito, tuttavia, non basta conoscere la rata di rimborso e per quanti mesi bisogna pagarla per ottenere l’importo che desiderate. È infatti molto importante essere a conoscenza di tutti i dettagli di un qualsiasi contratto di prestito personale. Si tratta infatti di un accordo legale che vincola il beneficiario del prestito al pagamento delle rate, rispettando tutti i dettagli del contratto stesso. Conoscere cosa si firma è perciò indispensabile per evitare brutte sorprese, che possono significare sia spese che non ci si aspettava di dover affrontare, ma ancora peggio dei rischi legali in caso di problemi nel rimborso del finanziamento. Qui approfondiremo tutti gli aspetti legati al contratto di prestito personale, in modo da arrivare informati nel momento in cui vi troverete a richiedere un prestito personale.

Alcune informazioni riguardo il contratto di prestito personale potrebbero sembrare ovvie per molti, tuttavia è bene specificare tutti i dettagli soprattutto per coloro che si trovano per la pima volta a richiedere un prestito. Dunque, cos’è e come funziona un contratto di prestito personale? Partendo dall’inizio, un prestito personale è una tipologia di finanziamento tramite il quale il cliente riceve un determinato importo di cui ha bisogno per la realizzazione di un progetto legato alla propria vita privata. Un aspetto che caratterizza il prestito personale è quello di essere un prestito non finalizzato. Questo significa che il cliente non è tenuto a specificare il tipo di spesa che affronterà con i soldi che riceverà tramite il prestito personale. Di conseguenza, all’interno del contratto di prestito personale chiaramente non verrà menzionato questo aspetto. I primi dettagli legali che vengono riportati all’interno di un qualsiasi contratto di prestito personale, sono chiaramente i dati di entrambe le parti: il cosiddetto “Prestatore” ed il “Richiedente“. Questi sono i due soggetti che stipulano il contratto, definendo così gli aspetti economici ed i dettagli del piano di rimborso.

Ma chi sono il “Prestatore” ed il “Richiedente”? Riguardo quest’ultimo non ci sono molti dubbi: si tratta del cliente che effettua la richiesta di prestito personale. Attenzione però, perché il prestito personale può essere anche cointestato, come può essere ad esempio il caso di una coppia che vuole realizzare un progetto di vita insieme. In questo caso chiaramente la dicitura “Richiedente” si riferisce ad entrambi gli intestatari del prestito personale. Il “Prestatore” è invece nella maggior parte dei casi un istituto di credito (come ad esempio Findomestic, Unicredit, Agos Ducato, Compass, ecc.), che appunto è specializzato nei prestiti personali. All’interno del contratto di prestito personale verranno perciò riportati i dati della società che si impegna ad erogare il finanziamento i cui dettagli sono definiti dal contratto stesso. Non sempre però è così, visto che i prestiti personali possono essere erogati anche da privati. Abbiamo più volte analizzato i prestiti tra privati, che in determinati casi possono rappresentare una soluzione decisamente valida per ottenere l’importo desiderato. Chiaramente nel caso dei finanziamenti erogati da privati, all’interno del contratto di prestito personale dovranno essere riportati tutti i dati personali del Prestatore.

Cosa si firma quando si stipula un contratto di prestito personale: tutto quello che c’è da sapere

La richiesta di un prestito personale segue un iter ben preciso. La prima cosa da fare quando si è interessati a ricevere un qualsiasi finanziamento, è quello di calcolare un preventivo. In questa fase, potrete valutare le condizioni economiche del finanziamento, con la rata di rimborso mensile da affrontare ed i tassi d’interesse Tan e Taeg applicati. Il preventivo è solitamente una stima, che si avvicina molto alle condizioni che verranno definite all’interno del contratto di prestito personale. Questo è ovviamente l’aspetto più importante che si accetta quando si firma il contratto stesso. Oltre ai dati di Prestatore e Richiedente, per prima cosa viene ovviamente indicato l’importo del prestito personale richiesto. Inoltre, viene indicato quando e come avverrà l’erogazione di tale somma di denaro, perciò entro quale data verrà versata e in quale modalità. Solitamente, l’erogazione dell’importo avviene entro poche ore dalla stipula del contratto di prestito personale, tramite accredito sul conto corrente intestato al cliente. I dati del conto corrente sono ovviamente indicati all’interno del contratto, ed è bene sottolineare che non ci sono vincoli riguardo la compagnia presso la quale si è titolari del conto: può essere infatti anche una banca diversa da quella che eroga il prestito personale.

Oltre all’importo richiesto, all’interno del contratto di prestito personale che si firma viene accettato il piano di rimborso precedentemente pattuito. Le principali banche e finanziarie offrono al cliente la possibilità di scegliere in quanti mesi completare il rimborso del finanziamento. La durata del piano di rimborso indica appunto in quante rate mensili il cliente estinguerà il proprio debito con l’istituto di credito prestatore. In base al piano di rimborso scelto, verranno di conseguenza definiti i tassi d’interesse Tan e Taeg applicati, che come probabilmente già sapete sono quelli che definiscono il costo che andrete a pagare per il finanziamento. Tutte queste informazioni che riguardano il rimborso verranno ovviamente specificate all’interno del contratto di prestito personale. Infine, viene indicato come ogni mese avviene il pagamento delle rate. La scelta più comune è la trattenuta dell’importo mensile dal reddito percepito dal beneficiario del prestito, e dunque dalla busta paga nel caso dei lavoratori dipendenti oppure dalla pensione nel caso dei pensionati. In alternativa, il cliente può scegliere di effettuare ogni mese il pagamento: in questo caso verrà indicato entro quale giorno del mese dovranno essere effettuati i pagamenti e a quale conto dovranno essere inviati i pagamenti stessi.

Oltre all’indicazione dell’importo del prestito e del piano di rimborso pattuito, all’interno del contratto vengono indicate anche tutte le opzioni aggiuntive di cui il cliente può usufruire. Ad esempio, sempre più banche offrono ai propri clienti la possibilità di saltare o modificare la rata durante il rimborso di un prestito personale. Questo significa che, secondo il regolamento del prestito stesso, il cliente può ad esempio decidere di saltare il pagamento di una rata qualora in un determinato mese si trovi in difficoltà ad affrontare la rata stessa. In questo caso, la rata verrà posticipata al termine del piano di rimborso, diventando così l’ultima a dover essere pagata. Il servizio di “Cambio Rata” è invece quello tramite il quale si ha la possibilità di modificare la rata mensile da pagare fino al termine del piano di rimborso. Per fare ciò verrà modificata ovviamente la durata residua del prestito. Tutti i dettagli riguardo queste ed eventuali altre opzioni a disposizione del cliente, con le modalità per usufruire di tali servizi, devono essere specificate all’interno del contratto di prestito personale che si firma.

Contratto di prestito personale: quali rischi si corrono in caso di mancato rimborso?

All’erogazione di un prestito personale sono ovviamente sempre legati anche dei rischi. Questo è bene saperlo prima di richiedere un qualsiasi finanziamento, per evitare di avere brutte sorprese in seguito. I rischi che si corrono quando si richiede un prestito personale sono legati ovviamente alla possibilità di un mancato rimborso dell’importo erogato. Le banche e le finanziarie si tutelano dal rischio di un mancato rimborso, valutando la capacità economica del cliente ed evitando così di fissare rate di rimborso mensili troppo elevate rispetto alle entrate del cliente stesso. Se il mancato rimborso è una possibilità che la banca vuole assolutamente evitare, questo lo è a maggior ragione per il cliente. Infatti, un mancato rimborso può ripercuotersi anche in azioni legali. Per questo motivo il nostro consiglio è sempre quello di valutare molto attentamente le condizioni del prestito personale prima di firmare il contratto.

Ma procediamo per gradi, quali sono i rischi che si corrono in caso di mancato pagamento delle rate di rimborso? Per prima cosa, il cliente verrà sollecitato al pagamento nei giorni successivi alla scadenza. Qualora si fosse trattato di una semplice mancanza, ed il pagamento avvenisse successivamente, non ci sarà alcuna conseguenza. Nel caso in cui invece passassero più giorni (le indicazioni precise saranno riportate nel contratto di prestito personale che avete firmato), allora scatterebbero le penali. Questo significa che la rata di rimborso da pagare verrà maggiorata di una certa percentuale, in relazione al ritardo nel pagamento stesso. Nel caso in cui il cliente continui a non pagare le rate previste dal contratto di finanziamento, allora l’istituto di credito prestatore potrà rivolgersi ad un giudice per ottenere anche la confisca dei beni del cliente, in modo da recuperare il debito residuo, comprensivo degli interessi e delle penali previste. In questo caso per il cliente si aggiungono chiaramente le spese legali, oltre al fatto che verrà segnalato come un cattivo pagatore. Ciò avrà ripercussioni sulle eventuali future richieste di un qualsiasi finanziamento, visto che qualsiasi banca effettua un controllo alla Centrale Rischi Finanziari per verificare se il Richiedente è affidabile oppure abbia avuto in passato problemi nel rimborso di un prestito, e quindi è un cosiddetto “cattivo pagatore”.

Tassi d’interesse specificati nel Contratto di prestito personale: meglio fissi o variabili?

Come detto in precedenza, tra le informazioni che troviamo all’interno di un contratto di prestito personale, c’è la specifica dei tassi d’interesse. In particolare sono due le voci che definiscono il costo del vostro finanziamento: il Tan (Tasso Annuo Nominale) ed il Taeg (Tasso Annuo Effettivo Globale). Quest’ultimo differisce dal primo per via del fatto che include non solo gli interessi “puri”, ma anche tutte le altre spese connesse al vostro prestito personale. Di fatto, perciò, indica la percentuale rispetto al totale che costituirà la spesa che affronterete. I tassi d’interesse di un qualsiasi finanziamento possono essere di due diverse tipologie: fissi o variabili. Spesso chi non è particolarmente esperto del settore, si trova in difficoltà nella scelta di quale sia la soluzione migliore. Nel caso dei prestiti personali, è meglio un tasso fisso o un tasso variabile? La risposta, come avviene nella maggior parte dei casi quando si tratta di individuare il finanziamento migliore è sempre la stessa: dipende.

Innanzitutto, bisogna specificare che solitamente il prestito personale è un prestito a tasso fisso. Spesso quindi il cliente non ha la possibilità di scegliere tra le due tipologie di tassi d’interesse. Considerando comunque il caso in cui si possa scegliere, su cosa possiamo basarci? Per quanto riguarda il prestito personale a tasso fisso, il vantaggio in questo caso è quello di sapere fin da subito quale sarà il costo complessivo del finanziamento, e quale l’importo di ogni rata mensile fino al termine del rimborso. Si tratta dunque della soluzione più comoda per avere tutto sotto controllo e valutare se si è in grado o meno di affrontare una determinata rata per l’intero periodo di rimborso. Il tasso variabile cambia invece in funzione dei movimenti dei mercati finanziari. Il vantaggio perciò può essere quello di poter risparmiare sugli interessi (e quindi sul costo del prestito) rispetto allo stesso finanziamento ma con un tasso fisso. Allo stesso tempo, chiaramente, qualora i tassi d’interesse si alzassero, allora andremo a pagare una rata mensile più elevata. All’interno del contratto di prestito personale vengono ovviamente specificate tutte le caratteristiche del tasso d’interesse scelto: nel caso del tasso variabile viene specificato come viene calcolato e sulla base di quale indice. Si tratta perciò di una sorta di scommessa, che vi consigliamo di effettuare solamente se conoscete il mondo dei mercati finanziari e dunque vi aspettate un abbassamento dei tassi d’interesse nei prossimi mesi e/o anni.

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