Prestito non restituito: cosa accade per prestito tra privati o bancario non pagato, all’utente e al garante

Cosa succede se un prestito non viene restituito dal cliente che lo riceve? In questo articolo scopriamo nel dettaglio i rischi che si corrono e come comportarsi in questo caso. Scopriremo dunque cosa accade sia nel caso del prestito tra privati che per il prestito bancario non pagato. Infine le conseguenze per il garante in caso di mancato rimborso.

Prestito tra privati non restituito: cosa accade?

Se siete alla ricerca di un prestito personale, è bene conoscere non solo le condizioni economiche delle varie soluzioni disponibili sul mercato ma anche i rischi che si corrono quando si riceve un finanziamento di qualsiasi tipo. Come sappiamo, infatti, al momento della richiesta di un prestito ci vengono richieste determinate garanzie, che tutelano il prestatore in caso di mancato rimborso. In molti casi una forma di finanziamento che viene consigliata proprio perché prevede dei vincoli meno restrittivi dal punto di vista delle garanzie richieste è quella del prestito tra privati. È bene sapere tuttavia che non si tratta comunque di una forma di finanziamento senza rischi. Cosa accade dunque nel caso in cui un prestito tra privati non venga restituito dal beneficiario? Le conseguenze dipendono molto dal contesto in cui ci si trova, dai motivi della mancata restituzione e dalla disponibilità del cliente a trovare una soluzione per rimborsare la somma di denaro ricevuta in prestito.

In ogni caso infatti il privato che ha effettuato il prestito, giustamente, dovrà ricevere l’importo prestato con i relativi interessi. Quando si parla di prestiti tra privati nelle nostre pagine ci occupiamo ovviamente esclusivamente di finanziamenti legali, che rispettano in tutto e per tutto le leggi italiane che riguardano questo tipo di prodotto. In questo senso vi consigliamo di fare molta attenzione a chi vi rivolgete quando cercate un prestito tra privati, perché purtroppo non si sa mai di fronte a quali persone ci si ritrova. Se non ci si rivolge a privati affidabili, in caso di prestito non restituito potrebbero arrivare anche delle minacce o quant’altro: è chiaro che in questo caso l’unica cosa da fare è sporgere denuncia in modo da non rischiare conseguenze gravi. Fatta questa premessa, cosa accade dunque in caso di prestito tra privati (legale) non restituito?

La forma di finanziamento che molto spesso viene utilizzata nel caso dei prestiti tra privati è quella del prestito cambializzato. Questa tipologia di prestito è caratterizzata dal fatto che il rimborso, come dice il nome stesso del prodotto, verrà effettuato dal richiedente tramite il pagamento di cambiali emesse dal prestatore. Dal punto di vista del piano di rimborso non ci sono differenze per il cliente, che dovrà comunque pagare delle rate mensili fisse. La differenza c’è appunto in caso di mancato rimborso da parte del beneficiario del prestito. La cambiale rappresenta infatti a tutti gli effetti un titolo esecutivo. Questo significa che il privato che ha effettuato il prestito, se il denaro prestato non viene restituito, potrà recarsi in tribunale e pretendere il rimborso. Il giudice dunque, in base alla situazione economica del cliente, deciderà in che modo dovrà avvenire tale restituzione, e dunque nella maggior parte dei casi si procederà con la confisca di beni di proprietà del cliente.

Quando si parla di prestiti tra privati tuttavia il discorso è molto ampio, e dunque anche le conseguenze di un prestito non pagato sono differenti. Basti pensare che tra i prestiti tra privati rientrano anche i prestiti familiari, che sono appunto quelli che vengono erogati da un parente e che possono essere fruttiferi ed infruttiferi. Anche questi finanziamenti devono essere definiti tramite una scrittura privata, tuttavia in caso di importo non restituito le due parti potranno mettersi d’accordo come meglio credono. Nel caso in cui il rapporto tra prestatore e richiedente sia di reciproca fiducia infatti il primo potrà accontentarsi anche della garanzia “a parole” che il rimborso venga effettuato il prima possibile. I prestiti tra privati sono dunque piuttosto flessibili in caso di mancato pagamento delle rate entro le date di scadenza fissate, tuttavia allo stesso tempo è bene sapere che alla fine bisogna sempre restituire l’importo ricevuto in prestito, altrimenti si rischia di vedersi confiscare dei beni di proprietà.

Prestito bancario non pagato: le conseguenze previste dalla legge

Il caso del prestito bancario è leggermente differente rispetto a quello appena analizzato. Trattandosi di istituti di credito autorizzati, le banche e le finanziarie hanno un comportamento piuttosto omogeneo quando un proprio cliente non riesce a completare il rimborso. Le conseguenze previste dalla legge sono sempre le stesse, e cioè principalmente la confisca di beni di proprietà del cliente al fine di utilizzare la somma di denaro derivante dalla vendita degli stessi per effettuare il rimborso pattuito con la banca. In base al tipo di prestito bancario ci sono però conseguenze diverse, che vengono definite al momento della stipula del contratto di finanziamento. In particolare molto dipende dalle garanzie che il cliente presenta al momento della richiesta di finanziamento. La garanzia economica che più spesso viene richiesta non a caso è un documento di reddito, in particolare la busta paga o il cedolino della pensione.

Un cliente che percepisce un reddito fisso, garantito ogni mese, rappresenta il miglior profilo per un qualsiasi istituto di credito. Infatti le rate di rimborso del prestito bancario vengono direttamente trattenute dallo stipendio o dalla pensione, e dunque il rischio di un mancato rimborso è molto basso. L’unico caso in cui un lavoratore dipendente possa trovarsi nella situazione di non poter rimborsare un finanziamento bancario è in caso di licenziamento. Per questo motivo la maggior parte delle banche e delle finanziarie offrono ai propri clienti la possibilità di stipulare una polizza assicurativa sul proprio prestito personale. Il pagamento del premio assicurativo aumenta leggermente la spesa da affrontare per il proprio finanziamento, tuttavia rappresenta allo stesso tempo uno strumento che vi tutela nel caso in cui non riusciste ad effettuare il rimborso. In particolare l’assicurazione sul prestito bancario tutela il cliente in caso di invalidità temporanea o permanente e decesso, e dal punto di vista economico in caso di licenziamento.

Per quanto riguarda i prestiti bancari senza assicurazione, i rischi che si corrono se il rimborso non viene pagato non sono da sottovalutare. Come già detto in precedenza, l’istituto di credito può fare causa al proprio cliente, pretendendo il completo rimborso tramite la confisca dei beni. In particolare ci sono dei finanziamenti bancari che rendono immediato questo passaggio. Stiamo parlando ovviamente dei prestiti ipotecari, ai quali il cliente può aver accesso tramite l’ipoteca di un immobile di proprietà. Ovviamente in caso di prestito non pagato si procederà con la vendita all’asta della casa ipotecata dal cliente. Dunque si tratta di un rischio importante, perciò vi consigliamo di valutare attentamente i rischi che si corrono quando si richiede un prestito ipotecario, per il quale è importante essere sicuri di poter affrontare il rimborso senza problemi.

Quando si parla di prestiti bancari poi non bisogna considerare solamente le conseguenze immediate del mancato pagamento delle rate di rimborso previste. Infatti se un cliente non riesce ad effettuare il rimborso di un prestito bancario, difficilmente potrà riceverne un altro anche a distanza di anni. Quando un finanziamento non viene rimborsato la banca inserisce il nome dell’utente nella lista dei cattivi pagatori, nella banca dati del Crif, la Centrale Rischi Finanziari. Quando andiamo a richiedere un finanziamento presso un qualsiasi istituto di credito, la prima cosa che viene effettuata è un controllo proprio in questa banca dati. Per i cattivi pagatori dunque sarà molto difficile ricevere un finanziamento, in quanto la propria affidabilità creditizia sarà compromessa. Le conseguenze di un mancato pagamento delle rate di rimborso di un prestito bancario sono dunque diverse, e rappresentano un problema non indifferente sia per l’immediato che per il futuro.

Garante di un prestito non pagato: cosa rischia?

Una soluzione che molto spesso viene proposta ai clienti che vogliono ricevere un finanziamento di qualsiasi tipo è la presentazione di un garante. Di cosa si tratta e perché viene richiesta? Le banche richiedono la presentazione di un garante quando il cliente che vuole ricevere il finanziamento non sia in grado di presentare delle garanzie adeguate all’importo che vuole ricevere. Come abbiamo già detto, nella maggior parte dei casi le banche e le finanziarie richiedono ai propri clienti la presentazione di un documento di reddito. Nel caso il cui il cliente sia un lavoratore dipendente o pensionato quasi sempre non ci saranno problemi. Il problema sorge per i clienti che siano lavoratori autonomi o, peggio ancora, disoccupati. I lavoratori autonomi a volte possono accedere al finanziamento desiderato tramite la presentazione della propria dichiarazione dei redditi. Tuttavia soprattutto quando l’importo richiesto dal cliente è particolarmente elevato, la dichiarazione dei redditi può non bastare come garanzia per ricevere una risposta positiva da parte dell’istituto di credito prestatore.

Dunque se siete lavoratori autonomi ma il reddito che percepite non vi permette di accedere al finanziamento desiderato, oppure se siete disoccupati, avete bisogno di maggiori garanzie. In questo caso dunque entra in gioco la presentazione di un garante. Il garante può essere un parente, o anche semplicemente un amico, che sia disposto a presentare per voi delle garanzie. Dunque è necessario che il garante abbia un documento di reddito che vi permetta di accedere al credito desiderato. In qualche modo dunque le garanzie economiche del garante vanno ad incrementare quelle presentate dal beneficiario del prestito. Per questo motivo la presentazione del garante viene utilizzata molto spesso anche dai lavoratori dipendenti, nel caso in cui lo stipendio percepito non sia abbastanza elevato per l’importo che si vuole richiedere. Allo stesso tempo il garante può permettere ai clienti che siano protestati o segnalati come cattivi pagatori di accedere al finanziamento di cui hanno bisogno.

Ma cosa rischia il garante che mette la propria firma sul contratto di finanziamento, permettendo ad un proprio parente o amico di ricevere l’importo desiderato? Il motivo per cui la banca non ha problemi ad erogare un prestito con garante è che quest’ultimo, una volta apposta la propria firma sul contratto, si impegna a farsi carico delle eventuali rate di rimborso non pagate dal cliente. Dunque il prestito personale è uguale in tutto e per tutto ai finanziamenti erogati senza garante. Se il beneficiario del prestito non ha problemi economici e paga ogni mese la rata di rimborso entro la data di scadenza prevista il garante non entra in gioco in alcun modo. Se invece il cliente non paga una rata di rimborso, allora la banca la pretenderà proprio dal garante.

Dunque il rischio per il garante non è indifferente, perché dunque in caso di mancato rimborso dovrà farsi carico dell’intero importo non pagato dal beneficiario del finanziamento. Chiaramente poi il garante potrà rifarsi sul cliente per il quale ha garantito e pretendere il rimborso, tuttavia si tratta sicuramente di una situazione che tutte le parti vorrebbero assolutamente evitare. Infine, se anche il garante per qualsiasi motivo non fosse in grado di affrontare le rate di rimborso, allora si procederà come abbiamo visto nei paragrafi precedenti. In questo caso però il garante sarà ritenuto responsabile così come lo è il cliente beneficiario del prestito, e dunque anche per lui potrebbero esserci conseguenze come la confisca dei beni di proprietà.

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